Per monitoraggio emodinamico si intende la valutazione ripetuta della funzione circolatoria nel tempo. Durante lo stress fisiologico che occorre durante un intervento chirurgico sono prevedibili perturbazioni della funzione circolatoria che, se incontrollate, possono portare a ipossia tissutale, con conseguente morbilità e mortalità perioperatoria. Pertanto, il monitoraggio emodinamico è una componente fondamentale per fornire cure personalizzate ed efficaci. È essenziale notare, tuttavia, che il monitoraggio emodinamico da solo non modifica i risultati dell'anestesia o della chirurgia. Per migliorare gli esiti perioperatori, il monitoraggio emodinamico non solo deve essere di alta qualità, ma le misurazioni devono essere interpretate correttamente, in modo che l'anestesista-rianimatore possa intervenire in modo appropriato e tempestivo per correggere le variazioni alterate.
Esistono attualmente sistemi di monitoraggio emodinamico progettati per supportare il sistema cardiovascolare durante i periodi di instabilità circolatoria e addirittura prevedere i periodi di instabilità.
Guardando al futuro, tuttavia, è chiaro che il monitoraggio emodinamico è solo un elemento del puzzle: il problema fondamentale è la capacità del clinico di pensare in termini di gestione dell'intero organismo e non solo di un attento monitoraggio e dell’ottimizzazione delle variabili emodinamiche.
I progressi tecnologici nella miniaturizzazione, nei biosensori, nell'elaborazione informatica e nell’impiego dell’intelligenza artificiale uniti a una migliore comprensione delle malattie critiche a livello molecolare, porteranno allo sviluppo di nuovi sistemi di monitoraggio che integreranno informazioni fisiologiche e biochimiche in modo relativamente non invasivo.