Giornata di aggiornamento e di confronto fra professionisti della salute.
La Pandemia e la sua fase postuma, hanno ridotto enormemente il Ruolo della MEDICINA PREDITTIVA e della PREVENZIONE di molte patologie.
L’arteriopatia Obliterante Aterosclerotica, nella società occidentale, è presente in modo statisticamente significativo.
Colpisce dal 3-7% della popolazione generale e può superare il 20 % , quando i soggetti superano i 75 anni o sono portatori di più patologie, in particolare se diabetici o nefropatici.
Oltre a limitare fortemente le capacità funzionali e la qualità della vita, l’arteriopatia ostruttiva periferica ( AOCP ) è associata all’aumento del rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare generale.
L’ AOCP è spesso asintomatica ( I stadio ). Il sintomo più comune è la CLAUDICATIO INTERMITTENS, il dolore alle gambe durante la deambulazione (II stadio) e alleviato dal riposo. L ‘evoluzione della malattia, se non trattata correttamente e quando complicata, evolve verso, è L’ISCHEMIA CRITICA, (circa il 25%), condizione clinica caratterizzata da grave compromissione circolatoria, dolore dell’arto a riposo, lesioni ulcerative, necrosi tessutali e gangrene (III – IV stadio). Identificare i fattori di rischio evolutivo della malattia e avviare i pazienti a programmi di trattamento terapeutico mirato (sia esso di controllo dei Fattori di Rischio, di terapia Medica adeguata, di trattamento chirurgico o Endovascolare, in Centri con adeguata competenza specialistica), significa ridurre drasticamente le amputazioni maggiori o minori che in Piemonte raggiungono livelli preoccupanti (oltre 1000 casi anno tra Maggiori e Minori).
Quando un paziente presenta una ischemia critica acuta o cronica, specie se trattato in modo non adeguato o tardivamente, ha un rischio di amputazione superiore al 70%, e in questa popolazione di pazienti il tasso di mortalità è estremamente elevato.